martedì 13 marzo 2012

Recensione de "L'eredità di Jenna" di Mary E. Pearson

Eccomi di nuovo con una nuova recensione di un libro edito dalla Giunti, stavolta si tratta del seguito del romanzo "Dentro Jenna".

Ecco la scheda del libro:

L'eredità di Jenna
di Mary E. Pearson

Editore: Giunti (Collana Y)
Pagine: 448
Prezzo: 14,50€
Data di pubblicazione: 7 marzo 2012

Trama:

Jenna, Kara e Locke, tre amici inseparabili, tornando da una festa rimangono uccisi in un terribile incidente. I loro corpi non possono essere salvati ma le loro menti vengono tenute in vita e intrappolate in un computer. Jenna è la prima a risvegliarsi con un corpo artificiale grazie a un esperimento di biotecnologia avanzata. Kara e Locke invece vengono dimenticati e rimangono in un lunghissimo limbo dove esistono solo i loro pensieri e i loro sentimenti. Passano gli anni e poi i secoli e finalmente Locke e Kara si trovano di nuovo nelle loro sembianze, riprodotte in laboratorio. Ma il mondo in cui si risvegliano è un luogo estraneo dove tutto e tutti quelli che conoscevano sono ormai scomparsi. Tutti tranne Jenna Fox.



 Il primo libro della saga si è rivelato un viaggio abbastanza affascinante. In "Dentro Jenna" abbiamo conosciuto da vicino il caso di Jenna Fox, la figlia di due ricercatori scientifici che, in seguito ad un'incidente, rimane in coma. Jenna era andata di nascosto ad una festa con i suoi 2 migliori amici, Locke e Kara, ma, mentre per Kara e Locke non c'era più niente da fare, Jenna aveva delle lesioni leggermente più lievi, ma non abbastanza per permettere di riprendersi dal coma, in quanto solo il 10% del suo cervello si era salvato e il corpo era terribilmente ustionato. 

La storia si svolge in un futuro prossimo, mentre incominciano gli esperimenti sulla genetica e la robotica, così i genitori di Jenna, pur di salvare la figlia prediletta, ricostruiscono illegalmente il corpo della figlia con delle protesi robotiche e impiantano quel po' del cervello salvatosi di sua figlia.  

Il libro è il percorso di Jenna dal suo risveglio dopo la ricostruzione del corpo, tra le menzogne e le mezze verità dei genitori, e porta a riflettere su dei temi molto importanti come l'emarginazione delle persone diverse alle riflettere su ciò che è etico e ciò che è giusto e sull'eutanasia. I genitori di Jenna ricostruiscono la loro figlia sulla base di quel 10% del cervello che si è salvato, ma è davvero giusto spingersi a così tanto pur di salvare una vita? E quel 10% di Jenna che ancora vive in quel corpo robotico può fare di quel corpo una persona vera?

Jenna non vuole vivere in questo modo e non vuole condannare neanche i suoi due amici che non sono stati così fortunati da conservare neanche quel piccolo 10%, così distrugge le copie di backup che si erano salvate dei loro cervelli. Ma quello che Jenna non sapeva era che avevano creato un'ulteriore copia delle menti di Locke e Kara.

E qui che inizia il secondo romanzo di questa saga, dopo duecento anni uno scienziato ricostruisce i corpi di Locke e Kara e impianta la copia dei due cervelli nei corpi. Locke e Kara, come Jenna, nel primo libro, hanno continuato a sentirsi a vicenda all'interno dei due cubi che contenevano le copie del cervello, ma una volta fuori scoprono che il mondo intorno a loro è cambiato rapidamente. 

Lo scienziato che gli ha ricostruiti li mantiene sempre a distanza dal mondo esterno, mostra loro solo qualche piccolo progresso della società, ma nasconde loro la maggior parte delle invenzioni e della storia umana in quanto il suo unico scopo è di mostrarli a dei ricchi acquirenti disposti a spendere un sacco di soldi in modo da poter vivere per sempre come loro.

Loke e Kara si ribellano e scappano, con l'aiuto di una tassista robot e, in seguito, di una delle donne che si prendeva cura di loro. I due amici decidono di ritrovare l'unico viso amico in un mondo così lontano da tutto ciò che conoscevano, decidono di andare da Jenna, che, dopo tutti questi anni, continua a vivere grazie al corpo che i suoi genitori le avevano donato.

Mentre Locke spera di ritrovare Jenna perchè era innamorato di lei (oltre che di Kara) e perchè rappresenta l'unica cosa famigliare in questo mondo sconosciuto, Kara la cerca solo vendetta, ma saranno divisi dallo scienziato e dai suoi scagnozzi e dovranno stare attenti anche ai tutori della legge in quanto sono stati creati illegalmente e, in un mondo dove anche gli umani più poveri e anticonformisti non hanno diritti, degli esseri del genere ne hanno ancora meno.

Devo dire che questo libro mi è piaciuto anche più del primo. Sebbene tratti più o meno gli stessi temi e siano trattati con più leggerezza del primo, il libro è molto più scorrevole e forse più lontano dai punti "morti" che c'erano in "Dentro Jenna" dati dai vuoti di memoria della protagonista. La scrittrice ha ricreato un mondo futuro stupendo e molto realistico, e il fatto di "vederlo" con gli occhi di una persona che lo vede per la prima volta e che viene da un'epoca passata lo rende ancora più tangibile, per quanto strano.

Questo libro è consigliato a chi ama il genere distopico (che, insieme al fantasy sta diventando il mio genere preferito) e chi ama i libri che lasciano dentro qualcosa su cui riflettere, come su quello a cui la società e la scienza ci stanno portando, o su cosa può essere definito umano, in quanto il protagonista stesso afferma che lo scienziato (umano al 100%)  perderebbe nel confronto di umanità contro Dot, la robot tassista che ha sfidato la morte tante di quelle volte solo per salvare degli sconosciuti. Basta essere stati creati dalla natura per essere definiti umani? o anche un altro essere può essere definito tale, anche se è privo di quel minimo 10% di cui godeva Jenna?